domenica, febbraio 04, 2007

La morte felice - Albert Camus



Erano le dieci del mattino e Patrice Mersault camminava con passo regolare verso la villa di Zagreus. A quell'ora l'infermiera era uscita per andare al mercato e la villa era deserta. Si era in aprile ed era una bella mattina di primavera, fredda e sfavillante, di un azzurro gelido e puro, con un sole smagliante ma privo di calore. Vicino alla villa, tra i pini che ornavano i pendii, la luce scorreva pura lungo i tronchi. La strada era deserta, leggermente in salita. Mersault aveva una valigia in mano, e nello splendore di quel primo mattino, avanzava accompagnato dal rumore secco dei suoi passi sulla strada fredda e dal cigolio regolare della maniglia della valigia.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Molto bello!

Nella prima parte lo stomaco diventava sempre più piccolo. Forse è una sensazione che all'inizio provano quasi tutti i lettori di questo libro, non so. Credo sia l'incontro con le cose che non vogliamo accettare, quelle che cerchiamo di non vedere e ascoltare.
Un libro propedeutico ad un approccio alla vita più realistico ma allo stesso più leggero.
La consapevolezza del dover essere sinceri con se stessi per star bene anche nella peggiore delle situazioni.