sabato, dicembre 15, 2007
domenica, dicembre 09, 2007
Erich Fromm
Mio padre era commerciante, ma contro la sua volontà. Si vergognava di essere un commerciante. Anch'io, da bambino, quando avevo dieci, dodici anni, me ne vergognavo. Se qualcuno mi diceva "sono un commerciante" avevo pietà di lui; mi dicevo "ma come si può ammettere che lo scopo della sua vita sia quello di guadagnare del denaro?". Io sono cresciuto nel mondo moderno, ma non mi sono mai sentito a mio agio: il mio vero mondo è il mondo precapitalistico. In fondo, mi sento così ancora oggi; mi sento straniero in un mondo il cui scopo è guadagnare il più possibile. Per me questo è piuttosto una perversione.
Da "Il coraggio di essere"
Da "Il coraggio di essere"
sabato, dicembre 08, 2007
Ronald Laing
La società tiene in gran conto gli uomini normali. Educa i bambini a perdere se stessi e a diventare assurdi, e così essere normali. Uomini normali hanno ucciso forse cento milioni di altri uomini normali negli ultimi cinquant'anni.
venerdì, dicembre 07, 2007
domenica, dicembre 02, 2007
mercoledì, novembre 07, 2007
lunedì, novembre 05, 2007
domenica, novembre 04, 2007
sabato, novembre 03, 2007
martedì, ottobre 30, 2007
venerdì, ottobre 26, 2007
sabato, ottobre 20, 2007
martedì, ottobre 16, 2007
lunedì, ottobre 15, 2007
martedì, settembre 11, 2007
mercoledì, settembre 05, 2007
mercoledì, agosto 01, 2007
martedì, luglio 31, 2007
Divieni ciò che sei
Lavoro e noia. - Cercarsi un lavoro solo per via della paga: in questo oggigiorno gli uomini dei paesi civilizzati si equivalgono quasi tutti. Il lavoro per loro è un mezzo, e non il fine, motivo per cui sono poco scrupolosi nella sua scelta, a patto che garantisca un ricco guadagno. Ci sono però, più rari, degli uomini che preferiscono andare in rovina piuttosto che provar gusto in quello che fanno: individui esigenti, difficili da soddisfare, che di un ricco guadagno non sanno che farsene, quando non è il lavoro stesso il guadagno di tutti i guadagni. Di questa rara categoria umana fanno parte gli artisti e i contemplativi di ogni tipo, ma anche già quegli oziosi che trascorrono la vita cacciando, viaggiando oppure dandosi agli affari d'amore e alle avventure. Tutti costoro desiderano il lavoro e la fatica, se necessario anche quella più difficile e più dura, fintanto che sono legati al piacere. In caso contrario sono invece di un'inerzia assoluta, anche se questa inerzia significa miseria, disonore, pericolo per la salute e per la vita stessa. Non temono tanto la noia, quanto il lavoro senza passione: anzi della noia, di molta noia, hanno bisogno, se vogliono che il loro lavoro riesca. Per chi pensa e per tutti gli spiriti creativi la noia è quella sgradevole "bonaccia" dell'anima che precede il viaggio a vele spiegate e il vento in poppa; bisogna sopportarla, bisogna attendere che faccia effetto: - questo è quanto le nature inferiori non riescono assolutamente ad ottenere da se stesse! Scacciare la noia a ogni costo è spregevole, come lo è lavorare senza piacere.
Parla il solitario. - La ricompensa di tanta nausea, malumore, noia - tutte conseguenze inevitabili di una solitudine senza amici, libri, doveri, passioni - sono quei quarti d'ora di profondo raccoglimento, in sè e nella natura. Chi si trincera del tutto contro la noia, si trincera anche contro se stesso: mai riuscirà a bere la più potente bevanda ristoratrice della propria più segreta sorgente.
Un tipo di quiete e contemplazione. - Fai attenzione, che la tua quiete e contemplazione non somiglino a quelle del cane davanti alla macelleria, al quale la paura non permette di avanzare e il desiderio impedisce di indietreggiare: e che spalanca gli occhi come fossero bocche.
Friedrich Nietzsche - Divieni ciò che sei
Christian Marinotti edizioni
lunedì, luglio 30, 2007
sabato, luglio 28, 2007
The windmills of your mind
Round, like a circle in a spiral
Like a wheel within a wheel.
Never ending or beginning,
On an ever spinning wheel
Like a snowball down a mountain
Or a carnaval balloon
Like a carousell that's turning
Running rings around the moon
Like a clock whose hands are sweeping
Past the minutes on it's face
And the world is like an apple
Whirling silently in space
Like the circles that you find
In the windmills of your mind
Like a tunnel that you follow
To a tunnel of it's own
Down a hollow to a cavern
Where the sun has never shone
Like a door that keeps revolving
In a half forgotten dream
Or the ripples from a pebble
Someone tosses in a stream.
Like a clock whose hands are sweeping
Past the minutes on it's face
And the world is like an apple
Whirling silently in space
Like the circles that you find
In the windmills of your mind
Keys that jingle in your pocket
Words that jangle your head
Why did summer go so quickly
Was it something that you said
Lovers walking allong the shore,
Leave their footprints in the sand
Was the sound of distant drumming
Just the fingers of your hand
Pictures hanging in a hallway
And a fragment of this song
Half remembered names and faces
But to whom do they belong
When you knew that it was over
Were you suddenly aware
That the autumn leaves were turning
To the color of her hair
Like a circle in a spiral
Like a wheel within a wheel
Never ending or beginning,
On an ever spinning wheel
As the images unwind
Like the circle that you find
In the windmills of your mind
mercoledì, luglio 25, 2007
venerdì, aprile 20, 2007
martedì, marzo 13, 2007
giovedì, febbraio 08, 2007
domenica, febbraio 04, 2007
La morte felice - Albert Camus
Erano le dieci del mattino e Patrice Mersault camminava con passo regolare verso la villa di Zagreus. A quell'ora l'infermiera era uscita per andare al mercato e la villa era deserta. Si era in aprile ed era una bella mattina di primavera, fredda e sfavillante, di un azzurro gelido e puro, con un sole smagliante ma privo di calore. Vicino alla villa, tra i pini che ornavano i pendii, la luce scorreva pura lungo i tronchi. La strada era deserta, leggermente in salita. Mersault aveva una valigia in mano, e nello splendore di quel primo mattino, avanzava accompagnato dal rumore secco dei suoi passi sulla strada fredda e dal cigolio regolare della maniglia della valigia.
venerdì, febbraio 02, 2007
lunedì, gennaio 29, 2007
Le idee più pericolose del mondo
Odio per l'America, transumanesimo, intolleranza religiosa...
Non tutte le nuove idee sono portatrici di miglioramenti, benessere, sicurezza.
Foreign Policy recensisce le più pericolose...
sabato, gennaio 27, 2007
giovedì, gennaio 25, 2007
lunedì, gennaio 22, 2007
caro naziskin - Michele Serra
...Tuo problema è che tu vivere in periferia di merda, senza lavoro o con lavoro di merda. Tuo problema è che tu essere ultima ruota del carro. Allora tu volere diventare forte, e tu avere ragione. Ma nessuno diventa forte picchiando (quaranta contro due) due persone deboli. Se tu volere diventare forte, tu dovere ribellarti a tua debolezza. Tu dovere pensare. In tua crapa rapata esserci cervello. Tu allora usare cervello, non bastone. Tuo cervello avere bisogno di cibo, come tua pancia. Tu allora provare a parlare, a leggere, a chiederti perché tu vivere vita di merda. Questo essere: cultura. E cultura essere sola grande forza per migliorare uomo....
continua qui...
continua qui...
Iscriviti a:
Post (Atom)